Il nome presenta una forma base, tema, alla quale si aggiungono delle desinenze secondo una declinazione. Es. Kirya = La barca // Kiryanen = Con la barca
La declinazione segue quattro numeri: singolare (la barca), plurale (le barche), duale (le due barche) e plurale partitivo ( alcune barche).

CASO

SINGOLARE

PLURALE

DUALE

PLURALE P.

NOMINATIVO

-

-i/-r

-u/-t

-li/-ili

GENITIVO

-o

-ion/-ron

-to

-liva/-iliva

POSSESSIVO

-va

-iva

-twa

-li/-ili

DATIVO

-n

-in

-nt

-lin/-ilin

ALLATIVO

-nna

-nnar

-nta

-linna/-ilinna

ACCUSATIVO

-

-i/-r

-u/-t

-li/-ili

ABLATIVO

-llo

-llon/-llor

-lto

-lillon/-ilillon

STRUMENTALE

-nen

-inen

-nten

-linen/-ilinen

LOCATIVO -sse -ssen -tse -lissen/-ilissen

 

Formazione dei Sostantivi

Un sostantivo può essere formato spesso da una radice verbale, oppure dal relativo concetto astratto. In questo caso è bene imparare a separare la radice di una parola da eventuali suffissi che servono per sottolineare certe sfumature. Il quenya usa spessissimo questi suffissi e i più comuni sono:

SUFFISSO SIGNIFICATO ESEMPI
-at Denota un oggetto o un fenomeno prodotto dall'azione verbale corrispondente. lan (tessere) lanat (tessuto)
-ba Allomorfismo di -wa per derivare un nome concreto da un concetto astratto. rom (suono rumoroso) romba (tromba)
-e Passa dal puro astratto al concreto. Descrive anche un oggetto o un fenomeno che deriva da un' azione verbale corrispondente. Si usa inoltre per derivare da un aggettivo in -a il sostantivo astratto. nut (legare) nute (nodo)
lir (cantare) lire (canzone)
sir (scorrere) sire (fiume)
aira (sacro) aire (sacralità)
-le In genere è il più usato e denota un oggetto strettamente legato al verbo corrispondente. Si attacca direttamente alla radice se essa termina in vocale. Negli altri casi invece la radice aggiunge una nasale prima dell'ultima consonante. horta (esortare) hortale (esortazione)
intya (immaginare) intyale (immaginazione)
vesta (sposare) vestale (matrimonio)
mak (commerciare) mankale (commercio)
kwet (dire) quentale (racconto)
-ma Denota un oggetto che ha a che fare con il verbo corrispondente, o che , ad esso deve le sue proprietà. kor (girare) korma (anello)
par (comporre) parma (libro)
-me Denota un qualcosa di astratto, non tangibile. mel (amare) melme (amore)
kwal (morire agonizzando) qualme (agonia)
nildo (amico) nilme (amicizia)
-re Indica uno stato di essere. alma (ricchezza) almare (ricco, felice)
-sta Poco usato. Indica un insieme o un sistema di qualcosa. tengwa (lettera) tengwesta (grammatica)
-we Si usa per sostantivi puramente astratti. voron (fedele) // voronwe (fedeltà)

 

Formazione del Maschile e del Femminile

Il quenya presenta per il sostantivo due generi: maschile e femminile. La distinzione dei due è data dai seguenti suffissi:

MASCHILE FEMMINILE SIGNIFICATO ESEMPI
-o -e La forma più usata. Dopo "l" o "n" si usa la forma -do/-de tyar (causare) tyaro/tyare (attore/attrice)
-indo -inde Ha significato agente. mel (amare) melindo / melinde(amante)
-u -i Ha significato agente. her (dominare) heru / heri(signore/signora)
-mo -me Ha significato agente. kirya (nave) kiryamo / kiryame(marinaio/marinaia)
-r/-ro -re Ha significato agente. ista (conoscere) istaro / istare(mago/maga)
-we -we Si usa in qualche nome proprio. Manwe / Elwe / Elenwe / Finwe

L' aggettivo deriva generalmente da forme nominali con l'aggiunta di un' uscita caratteristica.
Esistono tre uscite fodamentali (-a, -e, -n) e due derivate (-ya, -ea), che sono poi le più diffuse. Per la sua formazione basta prendere la radice del sostantivo e aggiungere una di queste cinque desinenze. Non esiste una regola precisa che determini quale di esse utilizzare, pertanto ci si dovrà basare quasi interamente sull'uso di un dizionario. L'aggettivo non segue una declinazione, come nel caso del nome, tuttavia distingue i generi singolare e plurale. Per la formazione del plurale esiste una regola pratica molto semlice. In pratica la desinenza subisce una trasformazione secondo questo schema:

SINGOLARE PLURALE
   
-a -e
-e -i
-n -ni
-ya -ye
-ea -ie

 

Es. "La bella bambola" = "Vanya vende" // "Le belle bambole" = "Vanye vendi"
"Il libro rosso" = "Carne parma" // "I libri rossi" = "Carni parmar"
"La foglia dorata" = "Laurea lasse" // "Le foglie dorate" = "Laurie lassi"
"L' elfo morto" = "Firin elda" // "Gli elfi morti" = "Firini eldar"

Altre uscite tra le più comuni sono:

FORMA SIGNIFICATO ESEMPI
-ba Si usa in genere dopo una "m". Khim (fissare) Himba (fisso,fermo)
-ka Si usa spesso se la radice termina in vocale. Poy (pulire) poika (pulito, puro)
-ima Significa "che fa, che può compiere un'azione". Fir (morire) firima (mortale)
-in Come -ima. Fir (morire) Firin (morto)
-inqua Significa "Pieno di..." Alcar (gloria) Alcarinqua (glorioso)
-rin Si usa solo con i nomi delle lingue. Sindarin, Vanyarin, Nandorin, Telerin ecc.
-vea Significa "Come..., simile a..." El (stella) Elvea (simile a stella)

 

Comparativi e Superlativi

Per quanto riguarda i gradi di comparazione dell'aggettivo, si conoscono le seguenti forme:

sara = "più"

Es. "Questo libro è più bello di quello" = "Parma sina na vanya sara tana"

pinilyer = "meno"

Es. "Il tuo libro è meno bello di questo" = "Parmalya na vanya pinilyer sina"

ve = "come"

Es."Io sono alto come te" = "Inye na halla ve ti"

Il superlativo si forma aggiungendo all'aggettivo il prefisso -an.

Es. "Quella stella è assai luminosa" = "Elen tana na ankalima"

"Sei la ragazza più bella del mondo" = "Natye mavi ardasse i anvanya"

 

Esistono due classi: i verbi semplici e i verbi derivati. La prima è molto semplice da studiare, perchè i suoi verbi sono per lo più caratterizzati dalla sola radice che è immediatamente seguita dalla desinenza specifica.

Es. lir (cantare) mel (amare) liran (io canto) melan (io amo). La seconda è relativamente più complessa, perchè alla radice si aggiunge il suffisso -ya o -ta, seguito dalla desinenza specifica. Es. urya (bruciare) uryanen (io bruciavo). I modi sono quattro: indicativo (presente, passato, aoristo, perfetto, futuro) infinito, gerundio, participio (presente e passato). Ogni tempo ha una sola uscita, spesso (ma non sempre) seguita da un suffisso indicante il soggetto. Ad esempio per tradurre "Io canto" si può scegliere tra "liran", oppure "Inye (=io) lira". Quando il verbo è al plurale, oltre all'eventuale suffisso, si deve aggiungere -r. Es. "Noi cantiamo" = "Elme lirar", oppure "Liralmer".

TEMPO USCITA FORMAZIONE
INDICATIVO PRESENTE -a verbo + a. Se il verbo termina già per "a", non si aggiunge nulla.
INDICATIVO PASSATO -ne verbo + ne. Se il verbo è semplice e non termina con "r", "n", o "m", la "n" si mette prima dell'ultima consonante e alla fine si aggiunge la "e". Es. Quet = quente
INDICATIVO AORISTO -e/-i verbo + e/i
INDICATIVO PERFETTO -ie verbo + ie All'inizio di parola si aggiunge la prima vocale della radice. Es. tul = utulie
INDICATIVO FUTURO -uva verbo + uva
INFINITO -ie verbo + ie Se si tratta di un verbo derivato in -ya, si tiene conto solo della radice e si aggiunge -ie. Metya = metie
GERUNDIO vedi tabella
PARTICIPIO PRESENTE -la verbo + la
PARTICIPIO PASSATO -(i)na verbo + na o ina Se il verbo è semplice e termina per "l" si aggiunge -da anzichè -na

 

Il Gerundio

Per quanto riguarda il gerundio bisogna considerare una piccola declinazione, della quale la forma dell'infinito costituisce il nominativo e l'acusativo. La declinazione segue dunque questo schema:

CASO USCITA
NOMINATIVO -ie
GENITIVO -io
DATIVO -ien
ACCUSATIVO -ie
ABLATIVO -iello

 

Il Verbo Essere

Il verbo essere è un verbo irregolare e ha due significati principali: temporaneo, o permanente. Nel primo caso si vuole descrivere un aspetto in un determinato tempo, che in passato non era presente e che forse potrà cambiare. Es. "Io sono stanco". Nel secondo caso si prende in esame un aspetto che è sempre stato tale e che, si presume, sempre rimarrà tale. Es. "Il fuoco è caldo". In sintesi nel primo caso si usa il verbo na, altrimenti ea.

TEMPO TEMPORANEO PERMANENTE
INDICATIVO PRESENTE na ea
INDICATIVO PASSATO aine (ne) ene
INDICATIVO AORISTO nie eni
INDICATIVO PERFETTO eneene aye
INDICATIVO FUTURO nuva ayuva
INFINITO nie aie
GERUNDIO vedi tabella vedi tabella
PARTICIPIO PRESENTE nala eala
PARTICIPIO PASSATO nana eana

 

I pronomi personali sono una delle strutture più importanti della frase, dal mometo che determinano numero e persona di ogni verbo. Essi presentano quattro casi: nominativo, genitivo, dativo e accusativo. Si trovano, inoltre sia in forma completa, sia come suffissi da attaccare a un verbo.

PERSONA NOMINATIVO GENITIVO DATIVO ACCUSATIVO
IO inye/-nye-/-n enya/-nya nin ni/nye
TU informale etye/-tye etya/-tya tin ti/tye
TU formale elye/-lye elya/-lya lin li/lye
TU imperativo nil/-t - - -
LUI eero/-ro erwa son so/-so
LEI eere/-re erya sen se/-se
ESSO/A ta/-ta rya ren ta/-ta
NOI esclusivo elme/-lme elma/-lma men me
NOI inclusivo elve/-lve elva/-lva ven ve
NOI DUE esclusivo elmet/-lmet elmeto meten met
NOI DUE inclusivo elvet/-lvet elveto veten vet
VOI informale elte/-lte elta/-lta ten te
VOI formale elle/-lle ella/-lla len le
VOI DUE informale eltet/-ltet elteto teten tet
VOI DUE formale ellet/-llet elleto leten let
VOI imperativo nil/-t - - -
LORO ente/-nte enta/-nta enten te
LORO DUE entet enteto enteten tet

 

I Possessivi

I possessivi in Quenya si trovano generalmente sottoforma di suffisso che si attacca al nome o all'aggettivo che al nome si riferisce.

PERSONA SUFFISSO
MIO -nya
TUO -tya
TUO -lya
SUO -rya
NOSTRO esclusivo -lma
NOSTRO inclusivo -lva
VOSTRO informale -lta
VOSTRO formale -lla
LORO -nta

 

I Relativi

Per formare i relativi si usa -ya "che", che segue la normale declinazione del sostantivo. La parola "dove" viene scomposta in "la ... dove", usando le forme declinabili men e ya. Es. "Io andrò dove (="la dove") vai tu" = "Wanyuvan menna yanna wanyatye"; "Lunedi ho riportato quel libro dove l'avevo preso" = "Isilya enkolen parma tena menna yallo amampien".

 

Per quanto riguarda la numerazione in Quenya, si conoscono solo i numeri dall'uno al dodici e qualche forma isolata.

NUMERO CARDINALE ORDINALE
     
UNO mine minya/inga/yesta
DUE atta tatya
TRE nelde nelya
QUATTRO kanta kanya
CINQUE lempe lepya
SEI enque enekya
SETTE otso otya
OTTO tolto tolya
NOVE nerte neterya
DIECI kainen kayanya
UNDICI minque minikya
DODICI rasta rasatya